Oltre alle terre pubbliche, dopo 10 anni di lotta ai costruttori, finalmente l’arrivo del Centro agricolo per la cooperativa Co.r.ag.gio. Un polo multifunzionale, una infrastruttura necessaria, il futuro del welfare agricolo e della politica del cibo a Roma
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Finalmente! La storia la conosciamo in molti e resta scritta nella memoria come nei tanti articoli e pubblicazioni di questi ultimi 10 anni (vedi sotto). Una storia di coraggio e di lotta, con la consapevolezza delle proprie idee e visioni, con la determinazione di costringere un importante cartello di costruttori romani a rispettare l’accordo preso con Roma Capitale e con la cittadinanza tutta. Gli asini volano a Borghetto San Carlo, per chi ci crede tenendo i piedi per terra.
Dopo dodici anni arriva alla vittoria una dura lotta per l’agricoltura sulle terre pubbliche, per il rispetto di una convenzione urbanistica a Roma e per una nuova modalità di intendere la multifunzionalità come welfare. Il luogo simbolo di questa storia è proprio Borghetto San Carlo. Un luogo i cui terreni sono già stati restituiti alla vitalità agricola dal 2015, quando furono assegnati con il bando “Roma città da coltivare” alla cooperativa.
Oggi si festeggia, dopo dieci anni dalla prima scadenza prevista (2013), la fine dei lavori di restauro del complesso di casali storici del vecchio centro agricolo, che diventerà un polo aperto di produzione, trasformazione, formazione, accoglienza e sperimentazione agroecologica. Il risultato di un impegno mai mancato, dell’attivismo metropolitano di tutte le sigle e le associazioni che ci sono sempre state vicine e del lavoro condiviso con i pezzi più lungimiranti dell’Amministrazione.
Nuova vita per il Centro agricolo: cinque casali dei primi del ‘900 completamente rigenerati e restituiti al territorio. La tenuta del Borghetto, per la sua parte agricola si estende su di una superficie di circa ventidue ettari complessivi, dove ora trovano dimora: un frutteto della biodiversità locale, di centocinquanta alberi da frutto a rischio erosione genetica, con più di cinquanta varietà di sei specie; coltivazione e riproduzione in azienda di legumi e cereali rari o sperimentali (tra cui un genoma di Cappelli molto raro); ortaggi selezionati per basse esigenze idriche ed aridocoltura; apicoltura e produzione di miele; allevamento di galline ovaiole con il sistema del pascolo razionale in un complesso agrozooforestale..
I casali del Centro agricolo invece, costruiti tra il 1915 e il 1945, sono composti da quattro corpi di fabbrica, con una superficie complessiva di circa 1700 mq. Rischiavano di essere demoliti. La loro riqualificazione è stata legata alla compensazione urbanistica che aveva rilocalizzato le colate di cemento inizialmente previste sull’area nel comprensorio di Parco Talenti. Con un lavoro congiunto dell’Assessorato all’Urbanistica, del Municipio Roma XV e della cooperativa Co.r.ag.gio i lavori sono ripresi dopo anni di fermo a febbraio 2022.
La ristrutturazione, del valore di circa 2,5 milioni di euro, ha rimesso in opera questo patrimonio dell’Agro romano. I casali saranno nuovamente aperti alla pubblica fruizione e alla gestione della cooperativa tra poco, appena ultimati i dettagli dei lavori e conclusi i dovuti passaggi amministrativi. Due edifici saranno dati in concessione alla Cooperativa Co.r.ag.gio e saranno quindi destinati alle attività complementari all’agricoltura, come descritto sopra. Insieme ad essi un silos, che verrà ristrutturato, per la sola parte esterna, come elemento testimoniale dell’antica destinazione agricola del complesso. Un quarto edificio sarà di pertinenza municipale.
A testimoniare il valore strategico della tenuta e delle sue vicende, mercoledì 8 febbraio 2023, giorno dell’inaugurazione delle strutture, insieme alla rappresentanza della cooperativa Co.r.ag.gio. e a centinaia di cittadini e rappresentanti di associazioni e cooperative, erano presenti il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri con il Presidente del Municipio XV, Daniele Torquati, e gli Assessori Capitolini e Municipali, Maurizio Veloccia, Sabrina Alfonsi, Marcello Ribera e Tatiana Marchisio. Borghetto San Carlo si prepara ad essere una nuova porta di accesso del Parco di Veio, quarto parco laziale per estensione, e di Roma, in vista del Giubileo.
Il luogo può diventare un crocevia strategico per la Politica del cibo, guardando all’approvazione della delibera 38/2022 e alla prossima nomina del Consiglio del cibo della città, per accompagnare la formazione di nuovi agricoltori, in vista dei prossimi affidamenti di terre pubbliche e per offrire servizi agricoli di trasformazione conto terzi, con la realizzazione di un mulino e di laboratori agroalimentari.
Non solo un sogno quindi, ma una progettualità ben definita e calibrata sulle esigenze della città e della sua agricoltura, sulla possibilità di creare un modello di manutenzione e messa a servizio delle tante tenute verdi che innervano la metropoli, con grandi esternalità sociali e di welfare. I prossimi mesi saranno determinanti a strutturare una solida rete di sostegno a questa ampia progettualità, sia dal punto di vista economico che operativo.
Ed ora… molti sacrifici sono stati ripagati e ci batte il cuore!
A testimoniare il valore strategico della tenuta e delle sue vicende, mercoledì 8 febbraio 2023, giorno dell’inaugurazione delle strutture, erano presenti il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri con il Presidente del Municipio XV, Daniele Torquati, e gli Assessori Capitolini e Municipali, Maurizio Veloccia, Sabrina Alfonsi, Marcello Ribera e Tatiana Marchisio. E insieme a loro centinaia di cittadini, consiglieri comunali, come Giovanni Zannola, municipali, come Agnese Rollo e Alessandro Porra, e poi le associazioni Terra!, daSud, Comitato Parco agricolo Casal del Marmo, Crocevia, Coordinamento Roma Food Policy, Deafal, Legambiente, Rete RESS, RomAgricola, Rural Hack, VAS Onlus; le cooperative, aziende agricole e aziende agroalimentari Cobragor, Kairos, Agricoltura Nuova, Il trattore, Capodarco, Parsec, tenuta Redicicoli, La Argentina, Roma Aeterna, Tre Colli, Orto 2.0, Mosto Italiano, Biodistretto Fiumicino, Studio associato Agrifolia; le sigle Arsial, CIA, Confcooperative Roma e Lazio, CREA, Ente Regionale Parco Veio, Fondazione Charlemagne, Fondazione Firab, Fondazione Unipromos, Fusilli project, Ordine Agronomi Roma, Rete nazionale politiche cibo, SIBaTer Banca delle Terre, Sovrintendenza Capitolina; le scuole e Università Agrario Domizia Lucilla, ICS La Giustiniana, Università Roma Tre, Università LUISS, Università Tuscia e tanti altri ancora.
Andiamo avanti, con Coraggio… Fuori dal seminato!
Si è svolto il 28 febbraio 2022 un nuovo sopralluogo al cantiere per il restauro dei casali del Centro Agricolo Borghetto San Carlo. Con l’Assessore all’Urbanistica di Roma Capitale Maurizio Veloccia, abbiamo chiesto tempi certi e correttezza di procedure. I nuovi rallentamenti sono stati giustificati dalla Impreme spa con i rincari dei prezzi e le difficoltà del periodo. Ma dovremmo riuscire finalmente, e dopo nove anni di serrate battaglie, a liberare il bene entro l’anno. Le TerrePubbliche e le compensazioni edilizie meritano di essere valorizzate e concluse, per tutte e tutti i cittadini di Roma.
Un traguardo che festeggeremo con chi si è sempre impegnato per il bene comune, che andrà in parte alla gestione del XV Municipio. Il Presidente Daniele Torquati, l’Assessore alle Politiche Ambientali Marcello Ribera, la sovrintendente ai Beni Culturali Sabina Zeggio e tutte le associazioni e cittadin@ che ci hanno sostenuto. Coraggio non ci manca, ma neanche una enorme pazienza.
Comunicato stampa a seguito della visita della sindaca Virginia Raggi al cantiere per il restauro dei casali di Borghetto San Carlo
CASALI BORGHETTO SAN CARLO: BENE L’AVANZAMENTO DEI LAVORI, ORA CHIEDIAMO AFFIDAMENTO EQUO E UNA NUOVA RIDISTRIBUZIONE DELLE TERRE PUBBLICHE
Questa mattina la Sindaca Virginia Raggi, accompagnata dall’assessore all’Urbanistica Luca Montuori, la Sovrintendenza Capitolina e altre rappresentanze del Municipio XV, ha fatto visita al cantiere per il restauro dei casali di Borghetto san Carlo, in via Cassia 1420.
Proprio su queste terre pubbliche, dopo l’affidamento in affitto per bando di Roma Capitale, la cooperativa agricola Co.r.ag.gio lavora dal 2015 i ventidue ettari della tenuta e attende, insieme alla rete di cittadini e cittadine, associazioni ambientaliste e di volontariato, comitati di quartiere e sigle di settore, il legittimo restauro e la restituzione a patrimonio pubblico dei 1.400 metri quadrati dei casali dei primi del ‘900 che insistono sui terreni.
Dalla raccolta delle 10.000 firme del 2013, e a più riprese negli anni, è stato infatti chiesto il rispetto dell’accordo di compensazione, che impegna la Impreme Spa – fino a poco tempo fa della famiglia Mezzaroma – al restauro conservativo del bene pubblico, per una spesa di quasi 3milioni di euro, a vantaggio di Roma Capitale.
Tra diffide, manifestazioni, inchieste e commissioni – tra cui quella Trasparenza, che in questi anni ha svolto un ruolo di pressing costante – finalmente, in quest’ultimo anno, la Giunta Raggi, con l’Assessore capitolino Montuori, ha considerato come prioritario il ripristino del bene, una parte del quale al termine dei lavori sarà destinata al Municipio XV e dedicato ai servizi al cittadino.
Borghetto san Carlo è una delle quasi trenta compensazioni edilizie irrisolte nell’area capitolina: milioni di euro mai pretesi dai costruttori romani, che nel frattempo hanno tratto vantaggi edificatori dagli accordi di compensazione.
“Speriamo che il caso di Borghetto sia da esempio, sia per il controllo su tutte le altre compensazioni irrisolte, a svantaggio di cittadini ed Amministrazione, che per l’affidamento di nuove terre pubbliche – ha dichiarato questa mattina Giacomo Lepri, presidente della Cooperativa – Roma ha un patrimonio agricolo di terre pubbliche abbandonate enorme: vedere su queste aree verdi lo sviluppo di progetti di agricoltura biologica e multifunzionale è il nostro sogno, e vederle affidate a giovani agricoltori competenti, significa dotare la città di una infrastruttura agricola capace di costruire welfare, dando lavoro, accessibilità a zone di pregio ambientale per i cittadini e servizi, in una idea di Food Policy sulla quale Roma Capitale si è impegnata con delibera da questa primavera”.
Roma è uno dei comuni agricoli più grandi di Europa e il più grande in Italia. La Giunta Marino assegnò nel 2015 cento ettari su quattro aree agricole, mentre la Regione Lazio ne affidava altri trecento su sette aree. In Italia il processo di affidamento di terre pubbliche, per bando e in affitto, sta pian piano prendendo il via con il progetto Sibater, guidato da ANCI. E tutto anche grazie al lavoro di sensibilizzazione dei ragazzi e ragazze della cooperativa, che dal 2011 non hanno mai mollato, tra gli enormi sacrifici per gestire la tenuta di Borghetto san Carlo.
“Finalmente il cantiere procede senza fermi da gennaio di quest’anno, dopo anni di ritardi – ha concluso Giacomo Lepri – ora è necessario andare avanti velocemente e chiudere i lavori. Ci aspettiamo di essere convocati da Roma Capitale per ragionare su un contratto equo per la sua gestione, garantito dalla nostra vittoria al bando ‘Roma città da coltivare’.
Finalmente una grande vittoria nella battaglia per la valorizzazione dell’Agro romano e delle sue Terre pubbliche.
Per la prima volta nella storia delle “compensazioni edilizie”, stiamo riuscendo a far rispettare gli accordi siglati ai Costruttori. Sono quasi 30 le compensazioni irrisolte a Roma: si tratta di accordi dove i “palazzinari” hanno preso la loro parte, senza mai rispettare il pegno che avrebbero dovuto pagare ai cittadini e all’Amministrazione di Roma Capitale. E questo senza che il Comune abbia mai mosso un dito. Parliamo di decine di milioni di euro mai riscossi dalla casse pubbliche. Ma a Borghetto San Carlo (una delle compensazioni) ci siamo noi. E speriamo che quello che stiamo ottenendo faccia scuola per far rispettare la legge in tutte le altre situazioni di irregolarità alla luce del sole.
📖 Nel 2011 ci dicevano “Non riuscirete mai a far assegnare le Terre Pubbliche abbandonate”.
📜 Nel 2014 ci dicevano “Ok, i bandi sono usciti, ma non riuscirete mai, senza una lira e conoscenze in alto, ad ottenere l’affitto per Borghetto San Carlo“.
⏳ Da allora ci dicono “Vi siete messi in testa di far rispettare l’accordo al costruttore Mezzaroma per il restauro dei casali? Voi vedete gli asini con le ali!”.
🚩 Oggi siamo a Borghetto san Carlo, coltiviamo 22 ettari con pratiche di agroecologia, mettiamo a disposizione lavoro, welfare, fruibilità e formazione agricola. Ma, soprattutto, il costruttore e Roma Capitale stavolta non hanno potuto girare la testa dall’altra parte: il restauro dei casali, un Bene Comune per tutte e tutti, è iniziato🏡.
Ci sono voluti anni, pazienza, determinazione, competenza e una grande rete di amici e partner come Terra, Associazione daSud, Marcello Ribera, Giovanni Zannola, e Daniele Torquati.
Andiamo avanti! E siamo alla ricerca di sostenitori e Fondazioni per abbracciare il progetto del Centro Agricolo che sogniamo da sempre!
Vi aggiorneremo sul braccio di ferro in corso, anche in vista della consegna dei Casali agricoli finalmente in corso di restauro.
📌 PER DONAZIONI A SOSTEGNO DELLA NOSTRA VERTENZA
Sentiamo il bisogno di aggiornarvi sulla vicenda dei casali abbandonati di Borghetto San Carlo, ma più in generale delle compensazioni edilizie, delle relative colate di cemento e dei milioni di euro di rimborsi mai ottenuti dalla casse pubbliche del Comune di Roma.
Scriviamo con una certa concitazione, arrivando a lavoro ogni mattina, noi ragazzi e ragazze della Cooperativa, trovandoci davanti quei casali che testimoniano ingiustizia e il furto di 3 milioni di euro trattenuti da parte della famiglia di costruttori Mezzaroma ai danni di Comune e cittadini. Casali agricoli storici che stanno cadendo tristemente a pezzi giorno dopo giorno, anziché essere ristrutturati (come da impegni ufficiali) dai Mezzaroma.
Ecco il comunicato stampa delle decine di associazioni del Consiglio del Cibo Roma Food Policy:
MILIONI DI EURO PER IL RESTAURO DEI CASALI DI BORGHETTO SAN CARLO: FINALMENTE QUALCOSA DI CONCRETO? L’IMPEGNO DELL’ASSESSORE MONTUORI A VIGILARE SULL’AVANZAMENTO DEI LAVORI; L’IMPEGNO DEI COSTRUTTORI A CONSEGNARE LE OPERE AD OTTOBRE 2021
ROMA – Appena conclusa la Commissione lavori pubblici convocata dal Municipio Roma XV a Borghetto San Carlo, via Cassia 1420, davanti al cantiere finora abbandonato, che avrebbe dovuto restituire a Roma Capitale, ai cittadini e al progetto d’avanguardia della Cooperativa agricola Co.r.ag.gio. un complesso storico agricolo di 1.400 metri quadrati. Tantissime le sigle e associazioni nazionali, tra cui Terra!, Legambiente, Confcooperative, Slow Food, RomAgricola, Vas Onlus, Comitato Casal del Marmo, i cittadini e le cooperative, che hanno voluto assistere alla Commissione, afferenti al Consiglio del Cibo Roma Food Policy: l’interesse per il restauro dei casali infatti risponde all’esigenza di una revisione della città nella direzione di una sua sostenibilità ecologica ed alimentare e che guarda ai servizi previsti dalla Coop Coraggio come modello scalabile su tutte le terre pubbliche di Roma e del Lazio.
La soddisfazione c’è, ma l’allerta è ancora necessaria: dopo anni di rimandi e pretesti, la Impreme spa della famiglia Mezzaroma ha dichiarato che consegnerà le opere entro ottobre 2021, con uno sblocco progressivo delle aree restaurate (in parte andranno infatti alla cooperativa, in parte al Municipio Roma XV). Parimenti, l’assessore Montuori, in collegamento telefonico, ha garantito una vigilanza mensile sullo stato di avanzamento dei lavori, avvisando che, di fronte ad un eventuale ennesimo ritardo, verrà avviata la procedura di escussione delle fideiussioni.
Prossimo appuntamento a gennaio, per verificare il reale avvio del cantiere finora solo abbozzato e iniziare il conto alla rovescia previsto dal cronoprogramma presentato ieri dalla Impreme spa. Il Consiglio Roma Food Policy, dal canto suo, pretende la pubblicazione del cronoprogramma per verificare quotidianamente, e sul posto, che le cose solo oggi siano cambiate realmente, nel rispetto della legalità e degli accordi, che devono valere anche per i costruttori.
La vicenda della “Compensazione edilizia” sui casali di Borghetto San Carlo la conoscete in molti, essendo stata bandiera del recupero dell’agro romano e delle rivendicazioni per l’accesso alle Terre pubbliche.
La riassumiamo nella sua sostanza: un costruttore (Impreme spa di Mezzaroma), che guadagna dal Comune ettari ed ettari verdi da cementificare per costruire un intero quartiere – Parco Talenti, di cui già ha venduto ville ed appartamenti – in cambio di soli 22 ettari e un casale storico tutto da ristrutturare, a spese sue (così era l’accordo). I 22 ettari, disprezzati ed abbandonati per 50 anni in attesa di colate di cemento nel Parco di Veio, sono stati oggi con impegno recuperati all’agricoltura biologica e alla multifunzionalità dalla cooperativa Coraggio.
I casali, 1.400 metri quadrati tipici del nostro agro romano storico, dopo diverse prese in giro in questi anni, di cantieri sempre interrotti senza giustificazioni e successivi affidamenti di lavori, stanno cadendo a pezzi senza che il restauro promesso prosegua. Ricordiamo che i lavori sarebbero dovuti terminare nel 2013, poi, per proroga, nel 2016 e ancora infine nel 2019, per un impegno di quasi 3 milioni di euro.
Ricordiamo poi che, una volta ristrutturati e assunti quindi a patrimonio pubblico, un terzo dei casali sarebbe affidato al Municipio Roma XV, per servizi pubblici, e due terzi alla Cooperativa (ovviamente dopo aver negoziato un ulteriore contratto di affitto, oltre quello che già paghiamo dal primo giorno sui terreni migliorati a nostre spese e senza che siano riconosciute le migliorie) per progetti di formazione, ospitalità, accoglienza e servizi verdi per la città. Insomma, per ampliare l’infrastrutturazione verde e agricola della città, tra gli obiettivi concreti del nostro lavoro anche come gruppo Roma Food Policy.
Le abbiamo provate tutte in questi anni: lettere ufficiali, convocazione di commissioni delegate, incontri, interrogazioni nei consigli municipali e comunale, articoli di giornale ed inchieste. E siamo disarmati davanti a tanta sfrontatezza, che permette ai costruttori, in questa città, di fare quello che vogliono, indifferenti alle autorità pubbliche, trasgredendo le regole mentre noi altri cerchiamo di fare il possibile per lavorare e migliorare davvero la qualità della vita urbana e welfare, nel rispetto delle regole condivise.
Ci sentiamo all’ultimo atto, dopo 9 anni di impegno volontario costante sull’accesso alle Terre pubbliche e 5 anni di gestione della tenuta di Borghetto San Carlo. Per questo, nel mese di novembre 2020 abbiamo scritto una lettera all’attenzione della sindaca di Roma Virginia Raggi, ottenendo l’adesione delle decine di sigle ed associazioni romane attente a ecologia, giustizia sociale, welfare e giustizia ambientale, riunite nel coordinamento del Consiglio ROMA FOOD POLICY.
Trovate qui la lettera, per mettere tutti e tutte a conoscenza della grave ed insostenibile situazione, di questa e di tutte le altre compensazioni inesaudite a Roma.
Infatti, è da sapere che Borghetto San Carlo è solo una delle decine di compensazioni edilizie non portate a termine: parliamo quindi di decine di milioni di euro mai riscossi dall’Amministrazione comunale e quindi dai cittadini, di beni verdi persi per sempre e accordi mai rispettati, davanti agli immensi guadagni invece dei costruttori come parte privata, che hanno acquisito a nostre spese immobili, terreni e servizi.
Solo una forte (e finora mai vista) volontà politica può ora agire con forza e senza mezzi termini, nella consapevolezza del danno erariale, civico ed urbanistico palese in questa vicenda, come nelle decine di altre compensazioni edilizie mai ultimate.
Per poter continuare a portare avanti il progetto del centro agricolo Borghetto San Carlo, che in tanti e tante di voi apprezzano ed hanno imparato ad amare con noi in questi anni, non potremo resistere ancora a lungo senza la disponibilità di quelle strutture agricole, che darebbero lavoro, servizi di formazione e culturali, spazi di ospitalità e a servizi pubblici.