La nascita del Coordinamento romano accesso alla terra nel 2011, il primo grande murales a settembre di quell’anno, la pubblicazione della “Vertenza per la salvaguardia dell’agro romano – Terre pubbliche ai giovani agricoltori”, poi il nostro manifesto e la nascita della prima “Società agricola Co.r.ag.gio” (ancora senza terra)…le prime tappe di un lungo percorso fatto di sensibilizzazione lenta e profonda sui temi di ecologia ed agricoltura urbana. Nel 2012 il presidio di circa un mese svoltosi all’interno della Tenuta di Tormarancia, all’interno del Parco dell’Appia Antica.
Il continuo lavoro di sensibilizzazione sulla cittadinanza, il sempre più nutrito gruppo di giovani aspiranti agricoltori, associazioni ambientaliste e cittadini sensibili alle problematiche del territorio, per diffondere i principi e le proposte della “Vertenza per la Salvaguardia dell’Agro Romano” allo scopo di far procedere le istituzioni nella direzione dell’acquisizione e della relativa concessione tramite bando pubblico, di quei terreni pubblici di fatto da troppi anni lasciati in condizione di degrado.
Un movimento che ha cercato il più possibile il dialogo civile con le amministrazioni impegnandosi nel portare avanti un tipo di protesta/proposta per modelli “replicabili”, con lo scopo di rendere produttive aree incolte al fine di generare reddito e garantire la produzione alimentare e la prossimità di servizi per la cittadinanza.
A muovere una rivendicazione, la grande missione e responsabilità di un’agricoltura cosiddetta “di prossimità” ai grandi centri urbani, per un nuovo modo di vivere il contesto urbano contrastando la “discontinuità ambientale” ora in atto tra città e campagna e fare degli spazi verdi una nuova risorsa: una “città vivibile, lontana dalla logica della speculazione edilizia (…), una città di nuovo capace di produrre i beni necessari alla sua sopravvivenza, che miri all’autosufficienza” (dal nostro manifesto del 2011).
Il 2013 una tappa importante: la petizione “# Terre Pubbliche ai Giovani Agricoltori”, che aveva come finalità quella di mettere in luce le potenzialità dei 22 ettari di terre pubbliche della Tenuta di Borghetto San Carlo sulla Cassia, promossa sulla piattaforma Change.org insieme all’associazione Terra! Onlus e all’associazione Antimafia da Sud (10.000 firme in sole due settimane!). Di lì a poco, anche la Regione Lazio, tramite ARSIAL provvedeva all’uscita del primo bando di affidamento delle terre pubbliche dopo dieci anni di silenzio nel marzo del 2014. I bandi hanno realizzato l’assegnazione di ben 11 aree verde sul territorio di Roma e Lazio, per un totale di circa 400 ettari.
Da allora non mancano sicuramente problemi ed insofferenze dovuti ad accordi non rispettati da parte del Comune di Roma e degli imprenditori edili che dovevano farsi carico delle ristrutturazioni degli immobili presenti sulle aree assegnate, ma la battaglia ha portato consapevolezza nei cittadini ed ha offerto un modello ed un esempio per un nuovo modo di intendere l’agricoltura in tempi moderni.
…Il resto, è la nostra storia al Borghetto san Carlo, tenuta che curiamo dal 2015.